2020 - L’anno del suono

Per dare spazio alla chiusura di un anno così atipico, abbiamo scelto un tema leggermente diverso dal solito.
Abbiamo preso spunto da un’iniziativa globale, l’International Year of Sound che abbiamo trovato tanto particolare quanto significativa. Per questo, il tema del nostro editoriale di dicembre non è una parola sola, ma qualcosa di più: “2020 - l’anno del suono”.
Questo è stato un anno di parole, di musica, di grida e di forti silenzi. Un anno di piazze vuote, dove al parlottio dei turisti si è sostituito il fruscio delle foglie smosse dal vento o (e qui perdonate la nostalgia da studenti fuorisede a Venezia) lo sciabordio delle onde che cullano le gondole attraccate al molo di San Marco. Un anno di concerti virtuali e di inni d’Italia suonati dai balconi. Un anno in cui “Silenzio, parla Conte!”.
Quelli che di noi continuano ad avere a che fare col mondo della scuola hanno imparato che la frase che dà inizio alle lezioni non è più “Facciamo l’appello” ma “Mi vedete tutti? Mi sentite?”. Quelli che hanno scelto di continuare, nonostante tutto, a prestare servizio nelle associazioni di volontariato hanno imparato a convivere con quell’assordante, continuo, tremendamente ripetitivo urlo delle sirene d’ambulanza come colonna sonore alle ore di turno.
Il suono è qualcosa che ci attraversa, sia nella sua presenza che nella sua assenza. Entra nelle nostre case con un telegiornale, nella macchina con la musica della radio, a volte si dice che anche gli sguardi possano “parlare”.
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Alessia Zannoni
Fondatrice
Cresciuta a pane e Pokémon e giocatrice di Magic della domenica, colleziono dadi e ripongo in loro la mia più estrema fiducia quando si tratta di prendere decisioni importanti.
Il modo più sicuro per approcciarmi è offrire del cibo, ma mi potete tirare fuori dal guscio suggerendo buone letture e film con cui passare una serata sotto le coperte e con una tisana tra le zampe.
Mezzelfa disadattata per natura, mezzorca per attitudine, Tartaruga per scelta.

Sara Zarro
Signora Oscura
Tra le sue innumerevoli qualità si contano l'affinità fisica, psicologica e intellettuale con pony, ippopotami, nutrie ed esseri bassi e tozzi in generale; le doti comunicative con esseri inanimati quali orsetti peluche; la capacità di tessere relazioni amorose immaginarie con personaggi letterari o cinematografici dalla dubbia popolarità. Ma ha anche dei difetti.
Io credo nelle fate. Lo giuro, lo giuro!